
La lunga storia della finestra: dal Medioevo ai giorni nostri
Storia della finestra
Apriamo e chiudiamo le finestre di casa continuamente, senza pensarci. Cambiare aria, fare entrare la luce, tutelare la nostra privacy… I compiti delle finestre, e delle persiane a loro abbinate, sono molteplici, tanto che si fa fatica a pensare di abitare uno spazio che non ne sia dotato. Eppure, non è certo stato sempre così: diversi secoli fa, infatti, queste aperture non erano affatto diffuse; nell’Alto Medioevo neppure esistevano. In pochi conoscono, pero, la storia della finestra.
La finestra agli inizi della storia
Al principio dell’avventura umana su questo pianeta, nella preistoria, le caverne non avevano che un’apertura: quella di accesso. Si trattava di un mondo ostile, estremamente pericoloso, e si pensava esclusivamente a difendersi. Non c’era interesse a inserire ulteriori fessure oltre quella, a misura d’uomo, che consentiva l’accesso e l’uscita dal proprio domicilio, per così dire.
Le antiche civiltà illuminate, dai micenei agli Egizi, dai minoici ai nuragici che abitavano la Sardegna, iniziarono a inserire aperture sulle pareti per favorire il ricambio d’aria. Furono però i Romani a introdurre il concetto di trasparenza nelle loro architetture, applicando per primi il vetro a protezione delle fessure di aerazione. Esistevano già popolazioni abili a lavorare questo materiale, ma la trovata di applicarlo alle finestre è, a tutti gli effetti, una delle invenzioni romane di maggior successo, tanto da essere impiegata ancora oggi.
All’oscurità politica e sociale della storia medievale corrispose un rabbuiamento architettonico. Le trasparenze tornarono a coprirsi perché la priorità era non lasciare punti deboli, esposti e dunque attaccabili dagli aggressori. Inoltre, scarseggiavano i materiali da costruzione. Le aperture più usate in quest’epoca erano le feritoie, ove si inserivano le bocche dei cannoni impiegate per respingere il nemico.
Dalle finestre storiche rinascimentali all’epoca moderna

L’architettura tornò a occuparsi attivamente di finestre durante la fase storica del Rinascimento. Il celebre architetto e intellettuale italiano, Giorgio Vasari, si dedicò con solerzia allo studio di queste ultime, convinto che un’architettura illustre non potesse prescindere da belle finestre, come scrive nelle Vite.
A Firenze e a Roma si diffusero finestre architravate che presentavano stili e motivi classici. Stupefacente significava ricco e le vetrate, ampie e spettacolari, consentivano ai più agiati di godere di una scenica vista dai loro palazzi. La finestra assunse via via sempre più importanza, diventando l’elemento cardine delle facciate barocche. Non a caso, in questa epoca storica troviamo svariati esempi di fenestrazioni: bifora, trifora, serliana, inginocchiata, occhio di bue e abbaino, con quest’ultima tipologia che riscosse ampio successo in Italia.
I serramenti moderni, pensati per filtrare la luce naturale e illuminare un ambiente, derivano dal genio di Le Corbusier, padre dell’urbanistica contemporanea. Da quel momento in avanti, la tecnologia degli infissi ha compiuto importanti passi in avanti. Oggi il vetro viene lavorato e rinforzato secondo tecniche innovative e avanzate. Per montare i profili si utilizzano materiali più resistenti alle intemperie, come alluminio e PVC.
Storia odierna: finestre per tutti i gusti
Al giorno d’oggi l’industria dei serramenti è capace di assemblare prodotti per ogni stile e apertura. Dalle proposte più popolari e diffuse fino a quelle maggiormente esclusive, dai prodotti di catalogo a quelli dalla fattura più elaborata, sarai in grado di trovare l’infisso che cerchi.
Se pensi alle tue finestre con un’ottica principalmente utilitaristica, come gli antichi, o se le vedi come cornici per valorizzare quanto inquadrano, alla maniera dei signori rinascimentali, troverai il prodotto che fa al caso tuo. Scopri, nell’approfondimento di Euromix, quali sono i materiali più diffusi tra cui scegliere per realizzare il serramento che desideri e da che cosa dipendono i prezzi degli infissi.